Il sole di Giugno

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I giorni d’estate mi ricordano  
il sole, noi due e il lago assopito. 
Giugno, è ciò che sei,
nel giorno di San Giovanni, 
in punta di piedi 
percorro il solito sentiero 
con la voce nell’arida arsura. 
Tu mi ricordi l’odore di fieno  
il sudore della carne
asciugato nella pula del grano. 
Posami le tue mani morbide
sulla mia stanchezza 
Il crepuscolo soffice si scioglie 
nel caldo di spighe come 
i sogni tra le tue braccia 
Io indugio, posato sul ramo 
dell’assenza, senza orgoglio,
ti bacio con innocenza. 
Mai nulla ti chiesi 
nemmeno di volermi bene 
solo il saperti vicina 
mi fa star bene. 
I miei anni son scivolati 
leggeri verso di te 
in questo solstizio  
tutto mi prende le vene 
sei tu la mia estate

Boccheggia il lago

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Boccheggia il lago 
muore l’onda stanca 
là dove l’ombra gioca 
esausta brontola l’aria 
Luglio ha il sapore 
di curve e pieghe 
d’erba matura 
La voce tua corre 
sull’acqua lasciando 
braci di fuoco 
Cammina il silenzio 
tra vicoli al tramonto 
quando il sole remissivo 
annega la sua anima 
nella calma del lago

 

Amo Giugno

Immobile l’aria arde la terra 
giocano tra covoni le allodole 
esausto dorme il lago al sole 
le tue mani tra le mie 
cercano il canto di spighe 
Amo giugno 
 il gusto del grano 
l’odore forte del caldo 
 i campi stremati orfani d’ombra 
amo i tuoi baci erranti 
che bruciano la bocca 
vivo questa terra 
che ha tue sembianze

 

Assioma d’amore

Tra stridi di storni 
rincorro la sera, ricucendo 
brandelli d’io 
con fili di silenzio. 
Sospeso, ancora, è il giorno 
le colline, quasi girasoli, 
inseguono il sole. 
Cara amica , l’innocenza 
non ha peccati ai tuoi occhi, 
lascio nel giaciglio di lino 
l’argine del pudore, 
il mio corpo ha la quiete 
delle tue sottili dita.  

Mutevole sposa, svapori 
come purezza dissolta. 
Assioma d’amore 
è la notte di San Giovanni 
io annegherò a sensi sciolti 
tra i tuoi capricci, 
già il respiro dei fiordalisi 
zirla come tordo.

Tace il sole

Estate in bianco e nero

Tace il sole sospeso 
muore  l’onda a riva 
con la brace negli occhi 
odo l’eco calda dell’estate 
cade la pula sulla terra assetata 
quanti colori ha il cielo 
rasenti i muri giocano i ragazzi 
tra spighe alte e mature 
pesa l’aria ferma 
nelle cadenze mute 
dei passi vuoti 
fischia il silenzio 
il campo si è fatto oro 
scivolo tra lenzuola bianche 
sfatto  dall’attesa rubo 
il tuo aroma di grano 


Solstizio d’estate

Vestita di solo bianco 
al solstizio parlasti 
con l’urlo del corpo. 
Terra di falò e speranze, 
t’amo selvaggia estate, 
mela carnale m’accecasti 
la mente tra le rughe del tempo.  

Presi la tua mano sottile, 
i tuoi occhi lo seppero, 
spiga ignuda, ti scelsi 
compagna di vita.  
L’ombra gelosa della sera 
ci avvolse, io, al tuo fianco, 
papavero di gioia, divorai 
il silenzio del grano 
masticando l’anima.

Strozzo la mente

Jack Vettriano

Strozzo la mente 
senza fiato, m’adagio  
nel tuo campo di grano, 
distesa a me vicino 
m’attraversi le vene, 
sei fame e sete 
corpo e anima, 
in questa notte selvatica 
di giugno m’inerpico 
tra sentieri di voglie, 
sciolti i veli 
vivo i tuoi falò, 
tra baci appena nati 
asciugo la schiuma  
del tempo d’attesa, 
sul letto sfatto 
il nostro respirare 
è già un abbandono

L’aroma dei tuoi baci

Oggi, con terra  
e acqua in pieno sole 
risalendo il rustico 
pendio della mente 
rivedo occhi affamati 
sugli orli della carne 
tra corpi nudi e stanchi 
fiuto  fianchi vivi 
rubo l’allegria  
della farfalla 
Con l’aroma 
dei tuoi baci  
ancora in bocca 
dimmi tra queste  
segrete sponde 
dove hai messo  
i falò dell’amore 

Perduto  
riverbero  
nei tuoi occhi 
amarsi e non aversi

Da ragazzo

CentraRenato Guttuso – nudo di donna



Da ragazzo

mi arrampicavo

cercando l’orizzonte,

se si ama si vuole

sempre l’infinito.

E’ giugno e

cerco il tramonto,

l’istante in cui

il demone afferra

il cielo e la terra.

Poi, la sera

invita la notte,

il suono del silenzio,

appoggiato

al davanzale della vita

vivo il tempo,

mi par allora

di ascoltare la tua voce,

è corda di violino

mi racconta di te.

Danzano gli dei

nei campi di luna,

domani il sole sarà

alto tra i filari

della vita.


Antichi fuochi

Renato Guttuso – Figura Femminile 1985
 
 
 
Di luce arde il cielo, 
antichi fuochi nell'apogeo.
Spighe mature ammiccano 
 timidi fiordalisi.
Un bacio di rugiada 
sulle labbra di grano.
Salomé nuda e dannata 
danza attorno un falò
nel solstizio d'estate.
Orto di terra calda 
ho sete dei tuoi fianchi,
ho fame d'ombra 
solcata dalla luna. 
Hai l'aroma di ciò 
che amo, io vivo
la tua viva terra.


Amo giugno

William Bourguereau – Riposo al raccolto –
 

Nelle giornate di giugno 
io muoio, rinasco 
e muoio ancora. 
Io e te soli 
nel bisbigliare  
di covoni maturi 
con l’arsura 
che raspa in gola. 
Singhiozzano 
papaveri e fiordalisi 
tra spighe affogate di sole. 

Io parlo, mi racconto
e tu? 
Tu assapori affetti e istinti. 
Amo giugno, 
il tuo pudico indugiare 
le fiammate che mi dai. 

Amo  
il tuo corpo che mi cattura 
la tua bocca dai baci selvaggi 
l’orlo tenero dei seni ignudi 
il fuoco dei tuoi occhi accesi 
i gesti di femmina maliziosa. 
Amo 
le cascate dei tuoi rimproveri 
i morsi di vita che mi lasci 
i tuoi improvvisi dinieghi 
il rivoltarsi stanchi tra lenzuola 
la carne tormentata dalle dita.

Amo 
fermarmi qui, nel tuo labirinto, 
adagiare la testa sul tuo ventre 
ascoltare i tuoi cigolii di timidezza, 
amo te, 
brucio gli anni 
nella tua calda e nuda terra.