
Scheggia timida nel mondo
audacia rivolta al buio.
Aggrappata al cielo, nuda
biondeggi spiga sottile,
profani l’occaso, nemmeno
il sacro è innocente luce.
Aspetti nel fienile d’orgoglio,
mugola il dentro, arrotoli
parole in fessure di rancore.
Non viaggiare in me,
ti perdi e ti riprendi,
frusti verità da baciapile,
incalzando l’ombra assopita.
Smarrita, nella bisaccia del pensiero
l’infinitudine ci insegue,
improvvisa l’incerta afasia
mette i corpi a tacere.
Annegato nel bicchiere vuoto
balla l’universo femminile,
l’ultima menzogna d’uomo
offusca la bellezza nella notte